
La bambina/il bambino sta crescendo e l’anno prossimo andrà alla Scuola dell’Infanzia, l’estate si avvicina… sarà forse venuto il momento di togliere il pannolino?
Il nido “collaborerà” fattivamente in questa impegnativa tappa?
Per coloro che sono “travolti” da queste impellenti domande… La Giocomotiva risponde!
Valutare e concordare insieme
Innanzitutto è importante valutare attentamente se la/il bambina/o è “pronta/o” ad affrontare l’acquisizione del controllo.
Quindi valutare e concordare insieme (famiglia e nido!) l’inizio del percorso è fondamentale per cominciare questa tappa con le migliori possibilità di successo.
Lo spirito di emulazione
Lo spirito di emulazione, che in questa fase di crescita è un potentissimo motore per l’acquisizione delle competenze, offre un valido aiuto. Non è insolito infatti che, quando un bambino comincia a sedersi sulla tazzetta, anche altri della stessa sezione emulino questa azione. Questo permetterà infatti alla struttura di far partire gruppetti con precise modalità di passaggi e tempistiche di incontro con tazzette/vasini in modo da aggiungere la magia dell’ingrediente ludico al processo in corso. Con questi gruppetti infatti si comincerà, prima ancora di togliere il pannolino, a fare sistematicamente il “gioco della tazzetta”, ovvero provare a togliersi il pannolino e sedersi “come i grandi” sul waterino/vasino.
Lo spannolinamento con La Giocomotiva
Ecco dunque le indicazioni da tener presente, frequentando La Giocomotiva, per avere una piena, pensata, strutturata ed efficace collaborazione dell’asilo sul percorso di acquisizione del controllo sfinterico.
Per i dueenni che abbiano già compiuto o compiano gli anni in prossimità dell’estate:
- Aspettare preferibilmente il caldo stabile del mese di Maggio in modo tale che i frequenti cambi iniziali possano essere leggeri, facilmente lavati e asciugati, pratici da portare in giro.
- Concordare insieme alle educatrici il momento migliore. Ad esempio l’”aspettare” che arrivi il momento giusto anche per altri compagnini, il creare piccoli gruppetti che affrontano insieme questa tappa. L’imitazione può velocizzare di molto l’acquisizione.
- Dopo aver valutato e concordato insieme l’inizio dello spannolamento è utile cominciare a casa la sperimentazione approfittando magari di qualche ponte e/o di momenti di tranquillità famigliare (non cominciate lo spannolamento in prossimità di traslochi, arrivi di fratellini, arrivo degli zii d’america ecc… )
- Portare a scuola almeno 5 ricambi giornalieri per la gestione delle emergenze

I segnali da condividere con l’asilo
Da Maggio in poi a scuola parte “un treno” (leggasi gruppetto) a settimana: quindi bisogna stare attenti a non spingere a forza il bambino sopra il treno sbagliato!!! Pensare di andare in una direzione (il controllo) e ritrovarsi in altro luogo (il ritorno al pannolino) può generare disorientamento. Piccoli segnali ci possono far comprendere quando un bambino si avvicina al controllo:
- Ricercare un posto appartato dove andare a “produrre”
- Inconfondibili espressioni facciali pre evacuazione
- Richiesta esplicita verbale
- Orari sistematici
- Pannolino asciutto in alcuni momenti ricorrenti
La valutazione di questi segnali condivisa con l’educatrice può collocare al meglio lo start-up dell’impresa!!!
Approfondimenti
Per ulteriori approfondimenti e spunti proponiamo lo stralcio di un interessante post tratto da genitoricrescono.com
“Togliere il pannolino è un’attività estiva. Certo, ne preferiremmo tutti delle altre: ma prima o poi arriva un’estate o una tarda primavera in cui ci guardiamo negli occhi, noi genitori ed, in genere, un piccolo duenne e ci diciamo “è ora”. Sapendo che i giorni successivi saranno per tutti molto laboriosi.
Innanzi tutto lo spannolinamento si può distinguere in classico e precoce.
Lo spannolinamento classico avviene normalmente nella prima estate successiva al compimento dei due anni, quando tutte le teorie più accreditate ci assicurano che i bambini hanno, o possono avere, il controllo degli sfinteri.
Lo spannolinamento precoce ha vari gradi di precocità. Ci sono teorie che parlano (favoleggiano?) di pannolini eliminati a 6 mesi, ma dato che non ne abbiamo notizie concrete, né esperienze, preferiamo rimandarvi alla ricerca in rete dei fautori[…].
Lo spannolinamento classico
È la primavera dei suoi due anni, sentiamo tutti che è il momento di provare. Non ci scordiamo che la scuola materna vuole tutti bambini senza pannolino: non possiamo attendere oltre.
È ovvio che attendere i giorni caldi ha una sua utilità pratica: dovremo portarci in giro diversi cambi e l’ingombro di un paio di calzoncini o di un vestitino smanicato è decisamente minore rispetto ad un abbigliamento più complesso; potrà capitare di restare con mutandine e gambette bagnate per qualche tempo, ed è più salutare farlo con il caldo che con il freddo; un conto è sciacquare un paio di sandali, un conto lavare in continuazione scarpe chiuse e calzini.
Il vasino
Sarà senz’altro utile aver introdotto in casa per tempo il vasino, per familiarizzare con l’oggetto e per “presentare” il progetto di spannolinamento al nostro duenne. Anzi, perchè non uscire per andare a scegliere insieme il vasino? Sarà l’occasione giusta per parlare di questa impresa comune.
Non scordiamoci, infatti, che deve essere un’azione condivisa, di cui abbiamo parlato con il nostro bambino e che della quale gli abbiamo presentato tutti i vantaggi.
Il vasino è, secondo me, la scelta migliore per i primi tempi: il riduttore per il water potrà seguire dopo un po’ di tempo, ma il vasino ha la misura giusta per le gambine di un duenne ed è gestibile anche in autonomia.

Kit di sopravvivenza
È anche necessario acquistare slip in abbondanza ed, io consiglio, calzoncini o gonnelline in maglia di cotone con elastico in vita (si tolgono e si infilano in un attimo): comprate tutto al mercato o nel grande magazzino più economico. Li dovrete lavare in continuazione e, per qualche giorno, potrete anche derogare ad un look perfetto e ad abbinamenti impeccabili.
A questo punto bisogna agire con decisione. Si decide il giorno in cui iniziare l’impresa e da quella mattina il pannolino non si mette PIÙ, se non arrivati alla sera, all’ora di andare a nanna.
Non sarà facile, le pipì si perderanno in giro qua e la’, ma non dobbiamo scoraggiarci.
Nella borsa è bene tenere: almeno 3 o 4 cambi (si, sono molti, ma consentono una buona autonomia), un bel pacco di salviettine inumidite e delle bustine di plastica. Soprattutto con i maschietti portate anche una maglietta di ricambio: a volte i pisellini si imbizzarriscono e fanno pipì in ogni direzione!
Io, nei primi giorni, ho cercato di trascorrere molto tempo nei parchi, dove è facile trovare un angolino per far pipì ed ho anche invitato il Sorcetto a fare pipì ogni tanto (ad esempio ogni due o tre ore), chiedendogli prima se sentiva necessità di farla.
All’inizio le risposte saranno un po’ casuali: magari si rifiuterà di fare pipì sostenendo che non ne ha bisogno e se la farà sotto dopo cinque minuti. Ma con la pratica e la sgradevole sensazione di bagnato addosso, il tiro si aggiusterà in breve.
È sconsigliabile tornare sui propri passi e rimettere il pannolino, così come lo è trascorrere un giorno con ed un giorno senza o alcune ore con ed alcune senza.
Normalmente, ai due anni compiuti o imminenti, in circa 10 giorni si ottengono già buoni risultati, ma è un dato semplicemente indicativo, generalizzante. Se ci vuole di più non è affatto un problema.
E la cacca?
Per la cacca il problema è un po’ diverso: bisognerebbe partire da un’osservazione del momento della giornata in cui il nostro bambino è solito farla e proporre una routine rispettosa del suo orario “propizio”, proponendo qualche minuto sul vasino, magari in compagnia di una lettura. Non è detto che funzioni, ma è comunque una buona abitudine. Sicuramente, più di qualche volta, ci perderemo in giro anche quella, ma le bustine di plastica che avremo con noi ci aiuteranno a “smaltirla” e a conservare mutandine puzzolenti fino al ritorno a casa.
In generale sarà molto utile osservare: osservate le “facce” della vostra creaturina prima o durante l’eliminazione di pipì o cacca. Sono incredibilmente “tipiche” di ogni bambino e permettono di individuare il momento critico qualche secondo prima, dandoci l’occasione di prevenire.
E se l’asilo non collabora?
Una fondamentale variabile nello spannolinamento dei due anni ce la offre la collaborazione o meno dell’asilo frequentato da nostro figlio.
Purtroppo molti nidi mettono subito in chiaro che non è prevista tale collaborazione. In tal caso le operazioni di spannolinamento saranno limitate al periodo di ferie dei genitori, restringendosi spesso al solo mese di agosto. Può sorgere il timore di non arrivare pronti al fatidico inizio della scuola materna a settembre.
Tranquilli: se anche alla scuola dell’infanzia vi avranno precisato che non verranno tassativamente cambiati i pannolini, state certi che una certa tolleranza con i treenni è da mettere in conto. A scuola, poi, sono organizzate delle routine di pipì comuni che sono normalmente sufficienti a tutti per non farsela scappare in altri momenti.
Certo, probabilmente durante le ferie avrete bisogno di una lavatrice a portata di mano… tenetene conto.
Se invece l’asilo collabora, già da maggio o giugno (a seconda della latitudine) si potrà cominciare l’impresa, garantendosi un’estate più tranquilla.
Perché non chiedere da subito, al momento dell’iscrizione, all’asilo nido se è prevista questa collaborazione?”
Quindi….. Buon Spannolinamento!
La Giocomotiva