Negli ultimi 15 anni abbiamo potuto osservare come il bimbo si sia “adultizzato”. Il suo arrivo in famiglia avviene infatti quando mamma e papà hanno in media 35 anni. Soprattutto nelle città metropolitane. Spesso il piccolo viene messo al centro di tutto e non è sempre questo l’atteggiamento giusto, perché lo si educa al soddisfacimento immediato delle sue richieste. Ne consegue che a volte i piccoli fra di loro rischiano di annoiarsi, perché non sono abituati al senso dell’attesa.
PERCHÉ LA SCELTA DELL’OUTDOOR SCHOOL – Difronte a questa condizione come educatori ci siamo posti una missione ben precisa: la scuola, luogo dove il bambino trascorre ormai la maggior parte del suo tempo, deve assumersi l’onere e la responsabilità di ri-collocare i piccoli dal centro dell’universo ad elemento di una costellazione dove più elementi entrano in gioco.
E dove la scoperta di valori, di regole, di naturali strategie di adattamento può essere attuata se non nell’ambiente quanto più possibile naturale? Ecco quindi che dopo una fase pilota sperimentata nell’anno 2016/2017, con sei giorni di outdoor school in cascina, abbiamo deciso quest’anno di andare non qualche giorno in gita in campagna, ma una volta a settimana in una cascina del Parco Agricolo Sud, esattamente alla Guzzafame di Gaggiano.
I risultati? Sorprendenti! Alla Guzzafame ci hanno riservato diversi spazi dedicati: abbiamo la nostra sala nanna perfettamente riscaldata; le nostre tavolate per il pranzo, la merenda e lo spuntino del mattino; e il nostro fazzoletto di terreno dove coltivare il nostro orticello! Di recente abbiamo seminato i piselli ;).
COSA FACCIAMO IN CASCINA – L’attività proposta prevalentemente nell’outdoor è la non attività strutturata intesa come laboratorio/atelier. Le prime settimane le abbiamo dedicate alla scoperta dei luoghi. Adesso invece, subito dopo lo spuntino del mattino, invitiamo il bambino a scegliere autonomamente a quale attività partecipare e con chi.
L’obiettivo principale è quello dell’auto-attivazione del bambino e del piccolo gruppo. L’educatrice deve sforzarsi di assumere un ruolo di osservazione e di regia e permettere quanto più possibile al bambino di sperimentare questa grande occasione di sperimentazione autonoma.
È stupendo vedere come bambini solitamente con tempi di attenzione brevissimi stiano ore ad osservare tane, insetti sotto i sassi, foglie che cadono dai rami.
È particolare notare come bambini che tendono solitamente a mettersi al centro dell’attenzione dell’adulto, in questo contesto, perdano quasi completamente la loro ricerca dei riflettori della ribalta, concentrandosi su cose apparentemente banali quali un filo d’erba.
Fino ad ora, abbiamo sempre avuto delle bellissime giornate di sole. Solo una volta, esattamente l’8 novembre, arrivati in cascina, madre natura ci aveva fatto un regalo davvero speciale: pozzanghere! delle grandi pozzanghere dove i bimbi si sono felicemente scatenati…
CI VEDIAMO TUTTI IN CASCINA! – La direzione ci sta piacendo e le felici reazioni dei bambini sembrano darci ragione.
Vi diamo dunque appuntamento a fine inverno/inizio primavera quando tutti insieme andremo a visitare gli spazi della Giocomotiva alla Cascina Guzzafame guidati dai piccoli della scuola dell’infanzia di Via Bonghi.
di Giuseppe Bilancioni
pedagogista e cofondatore della Giocomotiva