La doula: intervista a Loredana Miola

Abbiamo incontrato e scambiato due chiacchiere con Loredana Miola, membro dell’Associazione Doule Italia. Un passato nel mondo della pubblicità e poi la scoperta di una professione che la rende felice tutti i giorni: la doula.

 

 

L’intesa fra Loredana, sguardo sereno e viso sempre sorridente, e La Giocomotiva va avanti da diversi anni. È stato un “colpo di fulmine” scoccato durante un pomeriggio di primavera nella sede di Via Boschetti. “Ciao, io sono la doula di Agata” ci disse. Da lì la curiosità di capire cosa significasse. Lei ci raccontò il suo modo di intendere l’accudimento e il supporto alla famiglia. Noi, il nostro modus operandi basato sulla Teoria delle Intelligenze Multiple. Parlavamo la stessa lingua. Ed è da quel giorno che Loredana fa parte del network di validi professionisti dell’infanzia che fanno parte del mondo Giocomotiva. Scopriamo adesso con le sue parole chi è e cosa fa una doula.

 

1. Dove e quando nasce la figura della doula? Cosa vuol dire questo nome?

La parola viene dal Greco e significa, letteralmente, “colei che serve la donna”, diciamo che è sempre esistita, identificata in quella donna che diventava un po’ il punto di riferimento quella un po’ più esperta delle altre nel parto e con il neonato, in ogni caso in passato la neo mamma poteva contare su una rete parentale e amicale femminile che oggi non esiste più, nella nostra realtà la coppia dopo il parto spesso è sola. Per le nostre nonne, bisnonne era normale prendersi cura dei fratellini più piccoli o dei vicini di casa e di vivere la maternità nel quotidiano. Oggi è più facile che un uomo e una donna non abbiamo mai tenuto in braccio un neonato. I neo-genitori una volta tornati a casa dall’ospedale possono vivere un momento di smarrimento; la doula li accompagna dolcemente ad entrare nel ruolo materno e paterno.

 

2. Chi è la doula?
La doula è una figura non sanitaria in grado di sostenere, la neo-mamma e il neo-papà durante il periodo prenatale, durante il travaglio/parto e durante il post-parto. Si prende cura della madre/coppia che inizia un percorso di trasformazione da donna e uomo in genitore.

Molte donne sono spaventate dall’idea del parto; altre non possono contare sulla presenza del partner, che decide di non assistere. Per tutte può essere necessaria la presenza costante di una persona paziente ed amica, che resti accanto momento per momento.

 

Molti uomini vivono il parto della loro compagna con forte emotività, e trovano difficile essere obiettivi e calmi. Anche per loro può essere un sollievo trovare conforto e rassicurazione, in modo che possano, a loro volta, sostenere amorevolmente la loro partner. In questo modo, il partner e la doula costituiscono una “squadra” di sostegno ideale per la partoriente insieme all’ostetrica.

 

La doula può accompagnare durante le visite, aiutare negli acquisti delle cose necessarie per il parto e i primi mesi e preparare il nido per in neonato in arrivo. Nel post parto, a domicilio, ascolta i bisogni e accoglie le emozioni prendendosene cura, aiuta nella praticità organizzativa delle prime settimane e sostiene le scelte dei genitori riguardo l’alimentazione del piccolo/a. Sostiene fino al primo anno di vita del bambino/a al bisogno, soprattutto durante i momenti di cambiamento quale inserimenti di altri cibi diversi dal latte, inserimento al nido, ritorno al lavoro, viaggi etc.

 

 

3. In quale momento di vita della neo-mamma consigli il supporto della doula e perché?

Incontrarsi in gravidanza è l’ottimale per fare un percorso insieme, in modo da iniziare un rapporto di conoscenza reciproca, importante per stabilire fiducia e capire i veri bisogni della nuova famiglia, però dipende dalla coppia e dalle sue esigenze, può accadere anche in altri momenti, per esempio dopo il parto perché è più facile essere stanchi e si sente il bisogno di essere rassicurati e sostenuti.

 

 

4. Oltre ad essere di supporto a mamma e bambino, la doula contribuisce in qualche modo al benessere della coppia?

In questo momento di trasformazione nel divenire genitori, è necessario da parte di entrambi un notevole sforzo per comunicare, per essere di sostegno, per offrire comprensione all’altro. La presenza della doula è in genere preziosa e importante per lo sviluppo della relazione futura tra la mamma, il papà e il bambino poiché spesso accoglie i bisogni reciproci e fa da mediatrice. In particolare, la mamma spesso può sentire il bisogno di parlare con un’altra donna delle sue paure, delle preoccupazioni riguardo al neonato e alla sua vita, delle sue reazioni emotive e anche dei suoi problemi, ecco che la doula diventa una risorsa.

 

5. Come si diventa doula?

La doula inizia generalmente con un percorso di autocoscienza, un lavoro su di sé assolutamente necessario per poter diventare consapevole della propria esperienza e liberarsi dei propri vissuti e preconcetti, qualunque sia il tipo di formazione che essa sceglierà. Le vere competenze della doula dipenderanno principalmente da questo lavoro personale e dalle proprie capacità di ascolto. Io ho poi scelto di associarmi all’Associazione di categoria Doule Italia e quindi come associata ho un obbligo di aggiornamento, di rispetto delle mie competenze e sono assicurata.

 

6. Nell’accudire un bambino, la doula si ispira a qualche modello educativo?

No, la doula si ispira alla coppia che segue rispettandone le scelte, li aiuta a trovare le risposte ai bisogni del bambino; può essere una guida preziosa per l’avvio dell’allattamento e per le prime cure (bagnetto, vestizione, utilizzo degli strumenti) ma non si sostituisce mai ai genitori, Il suo ruolo infatti è quello di aiutarli a prendere coscienza che dentro di loro ci sono già una mamma e un papà competenti.

 

Curiose di incontrare Loredana? Ecco i suoi contatti:

loredanamiola@douleitalia.it
tel. 338 3159862

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